Marketing Non Convenzionale: La Guerrilla Marketing e le sue affiliate

da | Nov 12, 2019 | Articoli | 0 commenti

Quello della pubblicità è un mondo in continua evoluzione.

Per fare buona pubblicità bisogna arrivare prima degli altri: nell’intercettare nuove piattaforme, nuovi modi dialogare con il pubblico e nuove idee.

Il primo a definire il concetto di Guerrilla Marketing è stato Joy Conrad Levinson, nel libro omonimo uscito nel 1984. È una forma di Marketing non convenzionale che va oltre gli schemi prestabiliti e ha lo scopo di catturare l’attenzione del consumatore in un contesto non ordinario, il tutto a costi bassissimi.

Uno dei primi esempi è stata una sorta di leggenda metropolitana messa in rete: un gruppo di cineasti scomparsi nel Maryland di cui furono ritrovate le riprese anni dopo. Ovviamente la notizia fece il giro del mondo. Poco dopo uscì al cinema The Blair Witch Project.

I capisaldi della Guerrilla sono:

  • Creare una campagna che si basi in primis sulla creatività, originalità e investimento in termini di tempo
  • Budget limitato
  • È una combinazione di diversi modi di far marketing
  • Le nuove relazioni instaurate sono un metro di giudizio utile per valutare la campagna

Lo scopo della Guerrilla Marketing era quello di pensare a nuovi modi e posti per inserire slogan pubblicitari. L’effetto sorpresa è al centro della Guerrilla. È stato dimostrato infatti che attirare l’attenzione di un passante, quando la sua soglia dell’attenzione è più bassa (a differenza di quanto può accadere davanti alla tv), porta alla memorabilità più longeva del messaggio.  Per far ciò vengono utilizzati luoghi comuni come aree pedonali, semafori, fermate dei tram, scale, spazi che permettano di raggiungere più persone possibile. Più soggetti saranno raggiunti, più saranno stupiti, più si creerà un sistema di passaparola, più possibilità si avranno con il cliente finale.

Come fare Guerrilla Marketing?

Lo scopo principale della guerrilla è quello di impressionare ma questo non significa improvvisare. Alla base deve avere un piano di marketing ben preciso. Pertanto è necessario porsi delle domande:

  • A quale call to action sto invitando il mio pubblico?
  • Cosa offro in più ai miei clienti?
  • Cosa vogliono i miei clienti?
  • Cosa posso utilizzare per fare Guerrilla?

Può esserti utile qualche esempio celebre di Guerrilla

Audi

Audi ha portato la Guerrilla Marketing al cinema, piazzando quattro sedili Audi al posto di quattro poltroncine della sala. Lo scopo? Dimostrare (e farne testare) la comodità 🙂

Coca-Cola

Altro caso celebre fu quello di Coca-Cola, che con le macchinette della felicità, installate in tutto il mondo, distribuì bottiglie della famosa bibita, cibo e gadgets, e che ben presto divenne virale raggiungendo 6.486.841 visualizzazioni su Youtube.

Kit Kat

Elementi fortemente utilizzati per la Guerrilla Marketing sono le panchine: celebre è il caso di Kit Kat con la panchina che richiama la barretta di cioccolata.

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Il primo a definire il concetto di Guerrilla Marketing è stato Joy Conrad Levinson, nel libro omonimo uscito nel 1984. È una forma di Marketing non convenzionale che va oltre gli schemi prestabiliti
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